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AA.VV. |
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Premio letterario Macchia d'Isernia 2013 |
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Premio letterario Macchia d'Isernia |
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136 |
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2013 |
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€ 12,00 |
Sono lieto, siamo lieti, del ritorno, dopo qualche anno di sospensione dovuta a cause di forza maggiore, di un evento come il Premio Letterario “Macchia d’Isernia”, che, nato nel 2006, già nelle prime tre edizioni aveva riscosso molti apprezzamenti e un’ampia partecipazione di poeti e scrittori da varie regioni. Il Premio rinasce quest’anno, dopo l’edizione del 2008, con nuove figure e con nuovo entusiasmo, grazie in particolare al proficuo supporto dell’Associazione Maccla Saracena, oltre che all’impegno dell’insostituibile Elena Grande, che del Premio è stata l’ideatrice e l’organizzatrice.
Notevole è stata quest’anno la partecipazione, sia per la quantità sia per la qualità dei testi presentati. E a volte davvero spiace doversi limitare a tre premiati e ad alcuni segnalati e dover lasciar fuori opere valide e che magari in un’altra edizione avrebbero potuto aggiudicarsi un premio. Bisogna infatti dire che quasi tutti i racconti pervenuti si impongono per il loro valore letterario e anche per i temi che affrontano. Temi legati ora alla piú scottante attualità ora alla sensibilità dell’uomo, alla sua immutabile capacità di provare sentimenti e passioni.
Per quel che riguarda la sezione Poesia, troviamo stili diversi, forme e contenuti vari, ma quasi sempre di buon livello. Eccellente la resa poetica delle poesie premiate, ma anche di molte altre, tra quelle segnalate e anche tra quelle che non è stato possibile segnalare.
In questa quarta edizione del Premio “Macchia d’Isernia” c’è una sezione in piú, dedicata alla Fiaba e alla Favola. A questa sezione la partecipazione non è stata molto ampia, forse perché istituita quest’anno per la prima volta. E comunque validi sono i testi pervenuti.
La sezione D, riservata agli alunni di scuola elementare e media, si propone non tanto di scoprire giovani talenti (cosa che pure talvolta succede), ma piuttosto di avvicinare i bambini e i ragazzi ai valori della cultura e spingerli ad amare la poesia e la letteratura in genere, confidando anche, ovviamente, nella collaborazione degli insegnanti e, perché no?, dei genitori. Si vuole cioè sollecitare bambini e ragazzi in età evolutiva ad avvicinarsi alle opere degli scrittori e dei poeti, senza timori. Anche perché prendano consapevolezza che la bella lingua italiana, una delle piú belle al mondo, non è quella corrotta di Facebook e dei messaggini telefonici, e non è neanche solo quella dei chiacchieratori televisivi, ma è anzitutto quella della poesia e della narrativa.
Il primo intendimento di questo Premio Letterario, in tutte la sue sezioni, vuole essere quello di dare agli autori non solo un riconoscimento o una gratificazione, ma anche, soprattutto, un tangibile segno di incoraggiamento ad autori – agli scrittori e ancor piú ai poeti – che il piú delle volte vengono ignorati o sottovalutati in un mondo in cui diventano valori i disvalori e viceversa. Un mondo dove chi scrive, anche se crea opere eccellenti, trova difficoltà a conquistarsi un ruolo. Chi scrive, indipendentemente dalla qualità delle sue opere, quasi mai riesce a farsi strada in una società distratta e superficiale, del tutto disattenta ai valori della cultura. Quasi che la letteratura, la poesia, l’arte, fossero un mero passatempo, un hobby della domenica, e non presupposto di civiltà e di progresso civile e umano.
Inoltre, un Premio come il “Macchia d’Isernia”, pur coi modesti mezzi di cui dispone, ha anche una altro merito non certo irrilevante: porta il nome di un piccolo centro in tutte le regioni italiane e porta al paese poeti e scrittori, che forse mai ci sarebbero venuti, e che potranno lasciarne testimonianza nelle loro opere.
Amerigo Iannacone