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  • Autore
  • Gerardo Vacana
  • Titolo
  • Le cicale che adoro
  • Collana
  • Stella Verde
  • Pagine
  • 40
  • Anno
  • 2016
  • Prezzo
  • € 8,00

Ringrazio di cuore tutti i poeti e i traduttori che hanno aderito all’invito di Maria Ohannesian e di Carlos Vitale a farmi questo omaggio, tanto piú gra-dito perché non me lo aspettavo ed è stata per me una vera sorpresa. Tra i traduttori della mia poesia vi sono amici di lunga data e altri non ancora conosciuti personalmente, ma già divenutimi cari per il legame subitaneo e profondo, direi quasi la complicità che tiene stretti il poeta tradotto e il traduttore.
Un ringraziamento particolare a Maria e a Carlos per l’intelligente impegno profuso nello scegliere no-mi tanto prestigiosi.
Ringrazio, infine, l’amico Amerigo Iannacone, sia per la traduzione in esperanto, sia per la cura editoriale del prezioso volumetto.
È cosa rara ascoltare nello stesso coro le voci di ben 21 poeti e traduttori, di Paesi diversi e anche lon-tani tra loro, ma uniti dall’amore per la poesia e dalla nobiltà e gentilezza d’animo nel rendere omaggio e nell’offrire momenti di intensa felicità ad un anziano collega. Farò del mio meglio per ricambiare in ogni maniera il grande onore che mi è stato fatto.

Gerardo Vacana

  • Autore
  • Ludovica Tozzi
  • Titolo
  • Cielo e terra
  • Collana
  • La stanza del poeta
  • Pagine
  • 48
  • Anno
  • 2016
  • Prezzo
  • € 8,00

Un tenebroso universo accoglie il visitatore di questo libro, un piccolo ma denso e coinvolgente libro di versi scritto da un autore evidentemente in debito nei confronti di una tradizione culturale molto particolare. Ma forse nemmeno tanto, se si considera il successo e la notorietà che ormai da qualche decennio accompagnano le saghe di Tolkien, Rowling et similia... Solo per dire di quelle che un vecchio lettore può conoscere: altre ne circo-lano e vendono, ben oltre i livelli che un lettore di poesia (di ogni età) è abituato a considerare alla sua portata.
L’autore in questione, comunque, è una donna, una giovane poetessa che si misura qui – con una certa dose di coraggio – col mondo delle sue passioni, traendone e facendone poesia da leggere. Lo scopo? Ma qui sembra innanzi tutto il desiderio di riviversi nelle fantastiche storie narrate, offerte in frammenti all’occhio (ed alla mente) di chi sappia come disporsi a ricevere il messaggio invero insolito.
Ludovica Tozzi si presenta con questa sua opera prima in maniera prepotente e spiazzante: poesia? Certo, ma attenzione alle dosi d’uso... Ci si deve preparare a un viaggio enigmatico, a un misterioso gioco di immaginazione, in una continua sospen-sione – come lei dice – “tra cielo e terra”, tra quel che si vede e quel che si pensa. E non sempre è facile seguire le trame proposte, altalenarsi appunto fra chi si è, come ci si mostra, e chi si potrebbe essere. “Piangere” è un verbo chiave in questa silloge: non deve essere un caso se la giovane poetessa ne sente il bisogno: subliminale, forse, ma il messaggio traspare, e non lascia del tutto tranquilli.
Gli strani personaggi che compaiono a interlo-quire con lei – a farle anche dire le sue verità (“il fardello della verità”) – mostrano di avere una loro personalità e pertanto si fanno vive persone di un dramma in scena. Ci sono un “bardo triste” e un “bardo muto”, e un “paladino coi capelli al vento”, ci sono Sizian e Zack... c’è pure una luna “pallida nelle mani della sera” (tra le immagini più toccanti della silloge)... e si muore col sorriso, ma si soffre per amore... Altro si può trovare, che vale la pena di se¬gnare anche per un lettore – diciamo così – normale, che però voglia farsi portare in un mondo lontano e fascinoso, ricco di immagini e personaggi stupefacenti.
D’altronde, se il tempo è “iniquo”, e il nostro è un “mondo di maschere e marionette”, come dice Ludovica, chissà se meglio convenga abituarsi a tenerne sempre una a disposizione, o rassegnarsi a combattere con quelle degli altri, in attesa di un momento fortunato, che ci dia la nostra giusta dimensione.

Giuseppe Napolitano