Vai al contenuto

  • Autore
  • AA.VV.
  • Titolo
  • Premio nazionale di poesia Il Presepe 2013
  • Collana
  • Premio nazionale di poesia Il Presepe
  • Pagine
  • 64
  • Anno
  • 2013
  • Prezzo
  • € 12,00


Pesche, dieci anni di poesia

Per alcuni la poesia potrebbe apparire come una pausa, un’oasi di serenità, in un mondo sempre piú concitato e in una società sempre piú ingiusta, dove i rapporti vanno sempre piú degradandosi. E forse è anche vero, ancor piú se la poesia ha per tema il presepe. Ma la poesia non è solo questo. Essa, anche quando non è poesia civile – un genere non facile – è sempre qualcosa che parla alla sensibilità dell’uomo, parla al cuore prima che all’orecchio.
La poesia, la piú umile, la piú dimessa di tutte le arti, ha una forza che sfida i secoli e che fa giungere fino a noi i testi scritti piú di due millenni e mezzo fa di Saffo e Alceo, o la poesia di duemila anni fa di Catullo e Orazio, per non citare tutti i poeti che attraverso i secoli hanno scritto una storia di civiltà, in contrapposizione alla storia fatta di guerre e di violenza.
La violenza non si combatte con la violenza, ma con l’amore. Per migliorare la società, bisogna migliorare l’uomo, parlare alla sua sensibilità.
Oggi, in una società che tende a diventare egoista, c’è bisogno piú che mai di poesia, perché «la poesia, – per citare Pascoli, di cui l’anno scorso ricorreva il centenario della morte – in quanto è poesia, la poesia senza aggettivi, ha una suprema utilità morale e sociale», perché fa riconoscere la bellezza anche in cose umili e vicine, placando “l’instancabile desiderio” e appagando un’ansia di felicità destinata altrimenti a restare vana.
Pesche, magico paese-presepe aggrappato alla montagna, da dieci anni dà il suo contributo, col Premio Nazionale di Poesia “Il Presepe”. Dieci anni non sono pochi per un premio letterario, se si pensa a tanti premi che nascono e muoiono in breve tempo. E questo, grazie in particolare all’operosità dei soci della Pro-Pesche e alla disponibilità dell’Amministrazione Comunale. In dieci edizioni sono arrivate a Pesche migliaia di poesie, di genere e di qualità varia, molte tra esse davvero valide. C’è di tutto: poesia lirica e poesia civile, poesia d’occasione e poesia intimista. Sono arrivati anche testi oleografici e talvolta un po’ retorici, ma c’è stata anche poesia davvero elevata.
E sono passati per Pesche poeti di tutte le regioni italiane. Un premio serve anche a questo. Certo serve a premiare e quindi incoraggiare i poeti, perché essi hanno bisogno di incoraggiamenti concreti, visto che i libri di poesia non si vendono. Ma serve anche a far circolare in Italia (e anche all’estero) il nome di un piccolo ma affascinante centro come Pesche e a farvi venire poeti che forse mai avevano sentito il nome del paese e mai altrimenti sarebbero venuti.
E molti dei poeti che passano per Pesche lasciano testimonianze concrete in versi dedicati al paese. Un omaggio al fascino del luogo che rimarrà nel tempo.

Amerigo Iannacone