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Dalla Sicilia alla Sicilia

  • Autore
  • Salvatore Di Benedetto
  • Titolo
  • Dalla Sicilia alla Sicilia
  • Pagine
  • 104
  • Anno
  • 2015
  • Prezzo
  • € 18,00
  • Isbn
  • 978-88-97930-42-6


Prefazione
Introduzione a Salvatore di Benedetto (1911-2006)
e alla sua produzione letteraria in prosa e in poesia

Salvatore di Benedetto nasce in una famiglia benestante borghese di Raffadali (Agri-gento) il 19 novembre 1911 e muore il 1° maggio del 2006. All’età di diciotto anni, ancora studente liceale, a causa della sua partecipazione nella ricostruzione del Partito Comunista in Sicilia, viene arrestato e condannato al confino per cinque anni, inviato al soggiorno obbligato prima in Etiopia, allora colonia italiana, e poi a Ventotene. Da qui viene condotto in catene a Palermo per l’esame di laurea alla facoltà di giurisprudenza. Riacquistata la libertà, si trasferisce al nord e a Milano frequenta la facoltà di Lettere in quell’Università; qui si occupa di attività antifascista clandestina, di azioni partigiane durante la guerra e ricostruzione del Partitito Comunista nell’Italia settentrionale e centrale. È stato a lungo un militante attivo del Partito Comunista ed è stato, per quattro legislature, eletto Deputato e Senatore nel Parlamento Italiano. Ritornato in Sicilia si impegna in una nuova battaglia per l’emancipazione dei contadini siciliani, in un’atmosfera di lotta costante contro la mafia, che in quel tempo assassinò parecchi suoi compagni militanti. Questo coraggioso sostegno della classe operaia gli ha guadagnato la stima dei suoi conterranei, ed è stato quindi, per i successivi trent’anni, ininterrottamente riconfermato Sindaco della sua cittadina natale Raffadali. Quale Sindaco di Raffdali è stato il promotore ed iniziatore di molte attività culturali e sociali per il miglioramento ed il progresso della vita civile e sociale.
Numerosi sono stati altresí i suoi interessi nel campo della cultura e della letteratura quale scrittore. È stato scrittore, poeta, studioso delle tradizioni popolari, collezionista di reperti archeologici e ricercatore appassionato della Storia locale. È morto il 1° maggio 2006.
Della sua opera in prosa sono degni di nota e di lettura i seguenti volumi:

- Civiltà contadina, ed. IlaPlama 1978;
- Dalla Sicilia alla Sicilia, ed. IlaPalma 1980;
- La Sicila non è un isola, ed IlaPalma 1983;
- Il paese del marinaio, ed.IlaPlama 1988;
- Viva il sogno, ed. IlaPlama 1990;
- Nessuno muore, ed. IlaPlama 1995; ed altri.

L’unica sua raccolta di poesie è Le parole nemiche, Edizioni IlaPalma 1980. Secondo Salvatore di Benedetto, uomo attivo ed impegnato su vari fronti, la parola è nemica: essa è la continuazione della perenne lotta contro le mistificazioni che allontanano l’uomo dal dovere di fare, agire, cambiare la propria sorte. Persiste la profonda inadeguatezza della parola scritta e parlata per esprimere in modo compiuto ed esaustivo la forza del pensiero. Per lui la poesia è un fatto intimo che tende a raggiungere gli altri, per solidarizzare con i sentimenti ed i perché della vita degli altri esseri umani. Lui, quale poeta, usa la parola in modo parsimonioso: è poeta non colui che dice, ma colui che crea le parole come se fossero fiamme e serpenti, poiché le verità non possono essere celate, ed asserire e vivere queste verità è uno sforzo immane.
Cosí si giustifica, secondo il poeta, anche il suo costante impegno politico e sociale a favore dell’emancipazione delle classi operaie.

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