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La forza dell’utopia

  • Autore
  • Antonio Masi
  • Titolo
  • La forza dell'utopia
  • Collana
  • Il Cormorano
  • Pagine
  • 130
  • Anno
  • 2017
  • Prezzo
  • € 15,00
  • Isbn
  • 978-88-94866-11-7


Nel libro dedicato alla Guerra Civile Spagnola, di cui ricorre l’ottantesimo anniversario, Antonio Masi dedica un’attenta analisi alla realtà econo-mica e sociale di Niguarda di fine Ottocento. Dalle rivolte contadine contro conti e marchesi per una migliore divisione dei prodotti, alle trasformazioni del quartiere, alle prime lotte nelle fabbriche, all’esigenza di nuove abitazioni, alla nascita del movimento cooperativo di consumo, al coinvol-gimento di Niguarda nelle tragiche vicende dell’avvento del fascismo e della Seconda Guerra Mondiale. Ma il cuore della ricerca è costituito dalla ricostruzione della partecipazione dei volontari niguardesi alla guerra contro i falangisti, per una Spagna popolare e democratica. Masi, con un prezioso lavoro d’archivio ci parla delle vicende dei niguardesi Giosuè Elli, Mario Sangiorgio, Ettore Grassi, Alfredo Terragni, Aniceto Pagani che, spinti dalla forza dell’utopia raggiungo-no la Spagna. Terragni morì con i partigiani francesi, Elli trovò riparo in Russia dove visse, dopo l’esperienza in un gulag staliniano. Pagani e Grassi, dopo il confino di Ventotene, militarono nelle formazioni partigiane. Pagani agì a Milano nella SAP Magenta-Sempione, Grassi nella Brigata di Mantova-Cremona, Sangiorgio in Valtellina-Valcamonica. Il contributo della ricerca è significativo e importante perché dalla microstoria si ricostruiscono e si comprendono meglio le vicende della grande storia.

Bombardamenti dell’aviazione fascista su Barcellona

Nel corso del 2016 ricorreva l’anniversario dei bombardamenti dell’Italia fascista sulla popolazione civile. Il primo bombardamento sulla Catalogna avvenne dal mare contro la popolazione di Roses il 30 ottobre 1936, ma dall’inizio del 1937 l’aviazione italiana stabilitasi a Maiorca iniziò una campagna di bombardamenti sul litorale catalano e valenzano. Vennero sperimentati così, attraverso i bombardamenti su città come Barcellona, quelli che furono i bombar-damenti sulle città europee nella Seconda Guerra Mondiale. Ma si manifestò, nel contempo, la straordinaria resistenza della popolazione attraverso la costruzione di rifugi antiae-rei. Winston Churchill, primo ministro britannico, in un di-scorso pronunciato il 15 giugno 1940, davanti alla Camera dei Comuni, dichiarò: «Non sottovaluto per nulla la severità della prova che dobbiamo affrontare, ma credo che i nostri compatrioti saranno capaci di resistere come fece il coraggioso popolo di Barcellona e saranno in grado di lottare e sopportare altrettanto bene come hanno fatto altre persone nel mondo».

Mobilitazione dell’antifascismo europeo

Alessandro Vaia nel libro Da galeotto a generale, così racconta: «Il 18 luglio 1936 ci giunse la notizia della ribel-lione dei generali fascisti contro il governo democratico spagnolo. La vittoria del Fronte Popolare nelle elezioni del febbraio 1936 aveva suscitato grande entusiasmo e grandi speranze in tutto lo schieramento antifascista, specialmente in Europa. Ma Hitler e Mussolini non potevano tollerare l’insediamento in Spagna di un governo decisamente antifascista e sostenitore di una politica di pace, anche se costitui-to solo da forze moderate con l’esclusione dei socialisti e dei comunisti».
«La Spagna divenne così il punto più caldo dello scontro mondiale tra le forze della pace e quelle della guerra, tra il fascismo e l’antifascismo. Questa la posta in gioco in quel momento in Spagna e il movimento operaio e progressista, nella sua parte più avanzata, lo comprese immediatamente».
L’antifascismo europeo rispose immediatamente. La solidarietà si espresse attraverso la partecipazione di più di 50.000 volontari provenienti da 53 paesi differenti. Gli italiani furono più di 5.000. Ricordiamo figure importanti che militarono nelle Brigate internazionali, come Alessandro Vaia, Carlo Rosselli, Giuseppe Alberganti, Giovanni Pesce, Francesco Scotti, Ilio Barontini, Egisto Rubini, Giuseppe Di Vittorio, Pietro Nenni, Teresa Noce, Francesco Scotti, Luigi Longo, Leo Valiani e tanti altri ancora. Il 23 marzo del 1937 la vittoriosa battaglia di Guadalajara costituì per l’antifascismo italiano la prima sconfitta significativa del fascismo.

Dalla Brigate internazionali alla Resistenza

È il caso di dire che se il fascismo in Spagna vinse la bat-taglia iniziale della Seconda Guerra Mondiale, in Spagna l’antifascismo creò i quadri e le premesse per la vittoria fi-nale del 25 aprile. Infatti, quasi tutti i volontari italiani delle Brigate Internazionali, furono poi comandanti e commissari, dirigenti politici della Resistenza italiana ed Europea. La guerra di Spagna dunque, se fu utilizzata dal fascismo per soggiogare il libero popolo spagnolo, seppe creare al tempo stesso l’unità dell’antifascismo che sta alla base del successo della Resistenza in tutta Europa.

La Spagna nel cuore

Secondo Giovanni Pesce, di cui ricorre nel 2017 il deci-mo anniversario dalla scomparsa, il momento più alto della sua vita fu costituito dalla partecipazione alla Guerra di Spagna, con le Brigate Internazionali più ancora che la Resistenza. «In Spagna ero un povero minatore che andava a combattere a fianco di tanti volontari italiani e stranieri. Gente che aveva lasciato la propria famiglia, genitori, fratel-li, mogli e figli, gente che aveva gettato nella lotta la propria vita per quella di un altro popolo in grave difficoltà. Una storia altissima. Questa esperienza mi diede forza ideale, mi fece capire cosa fossero in concreto i valori della solidarietà, dell’umanità, dell’amicizia che a quei livelli non mi capitò mai di poter ritrovare né rivivere. Nella Resistenza eravamo tanti gruppi diversi, io ho fatto il gappista spesso da solo, anche se alle spalle avevo il Partito e il comando garibaldino. Ma era cosa diversa, l’afflato umano era minore. La Spagna ha rappresentato invece il richiamo per eccellenza ai più alti ideali di tutto il Novecento. Una storia che ha unito le persone più diverse in un comune percorso ideale. È stata l’ultima grande epopea del secolo breve».

Milano, 20 luglio 2017

Roberto Cenati
Presidente ANPI Provinciale di Milano

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