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Sprazzi di verità

  • Titolo
  • Sprazzi di verità
  • Autore
  • Giacomo Pontillo
  • Collana
  • Il Cormorano
  • Pagine
  • 56
  • Anno
  • 2016
  • Prezzo
  • € 9,00

Introduzione

Quando diventa pressante la riflessione su uomini e cose, nonché sull’infinito che ci avvolge, ognuno di noi, annaspando nella storia delle personali esperienze, limitate e circoscritte, si adopera per vagliarne la consistenza, mediante un’ennesima ricognizione delle proprie esperienze vissute.
Tenta cioè di pervenire, attraverso la solita indagine introspettiva, a conoscere ulteriormente se stesso, le proprie inclinazioni, i punti di partenza delle mète acquisite e delle future prospettive.
Per intanto, non essendo solido e ineccepibile, l’insieme di quel vissuto non basta a gratificare il possessore, che sovente si dimena per modificarne, laddove è possibile, il contenuto, adattandolo a nuove tematiche che sembrano piú aggiornate e significative.
È innegabile, tuttavia, che l’insieme di quelle esperienze, sia pur empiriche e irrazionali, corrispettive alle peculiarità socio-culturali dei singoli, concorre a creare l’insieme delle convinzioni solidificate, un crogiuolo di “verità”, che costituiscono la base cognitiva di una persona che ad essa attinge per le sue scelte comportamentali.
Ciascuno di noi nei vari impegni di lavoro e nelle sue proiezioni disquisitorie parte da quel crogiuolo, che, sebbene – nel migliore dei casi – in continua evoluzione, comprende un quantitativo congruo di cognizioni già assemblate (emozioni, eventi, sensazioni, errori, competenze, vicende vissute...).
A questa base si riferisce nelle sue iniziative quotidiane.
Sicché quel crogiuolo, o meglio quella base stabile e operativa, è sempre in rapporto alla ricchezza dello scibile posseduto da ogni singola entità in movimento.
Ma quel container, fonte ispiratrice di ogni forma di produzione, già di per sé frivolo e riduttivo, perché di umana pertinenza, vive e si alimenta di contingenza e provvisorietà.
E intanto il marasma delle dissertazioni, dei lavori, delle proposte operative, passa attraverso il filtro di quel crogiuolo personale che non conosce il crisma della verità obiettiva e, tuttavia, per la dabbenaggine dell’uomo, col passar del tempo, talune ipotesi rischiano addirittura di assurgere a dignità di certezze consolidate e intoccabili.
Ne consegue che spesso le regole poste in via provvisoria restano in vigore come normativa acclarata e consolidata, mentre altre proposte piú consone e lungimiranti vengono ignorate.
Tanto si evince perché l’uomo non riesce a fare diversamente, e il mondo in cui viviamo diventa l’unico possibile, sebbene infarcito di storture e manchevolezze.
Naturalmente il prodotto finito, confezionato dall’uomo, risente di quel disagio e si appalesa non sempre foriero di risultati concreti ed esaurienti.
Del resto la crisi dei valori, l’inefficacia organizzativa, il bisogno reiterato, e mai sopito, di un cambiamento etico-strutturale della società in avaria, stanno ad indicare l’incapacità dell’uomo a perseguire un modello di vita e una scuola di pensiero univoca, precisa, inconfutabile e duratura.
Le titubanze, le approssimazioni, le scelte non sempre appropriate e lungimiranti, dimostrano l’inaffidabilità delle proposte operative e l’inconsistenza della logica di umana provenienza.
In un contesto simile l’attendibilità di ogni iniziativa e/o disquisizione non è tale da rappresentare un punto di riferimento univoco e inoppugnabile, sicché, in questo mondo, le convinzioni, anche le piú rigorose, difettano nella loro elucubrazione e restano lontane dalla verità; tutt’al piú servono per dare soluzioni provvisorie ai problemi quotidiani e alle argomentazioni sulla realtà visibile.
Non riescono a conseguire un traguardo definitivo, meno che mai per ciò che riguarda l’invisibile, ovvero la sfera dell’extrasensoriale e quindi la dimensione del trascendente.
Si tratta di un vuoto, quest’ultimo, che, non essendo terreno comodo e praticabile da chicchessia, resta legato alla fantasia credula dell’uomo, che, dopo aver decifrato succintamente parvenze e minuzie aleatorie della realtà visibile, presume di poter indagare con la stessa logica anche sui grandi temi che riguardano il mistero dell’esistenza.

Giacomo Pontillo

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