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Scarabeo, Iannacone, Napolitano, Rinaldi, Franchitti |
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"Teatropolis" di Maffeo |
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La stanza del poeta |
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48 |
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2016 |
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€ 10,00 |
Buonasera a tutti e benvenuti a questa presentazione di Teatropolis di Pasquale Maffeo. Inizio col dire che è un grandissimo onore avere qui a Venafro il professor Maffeo. Lo ringrazio a nome di tutti per aver scelto di presentare un suo libro anche in questa terra, che tra l’altro ha un forte legame con la sua. Pasquale Maffeo, infatti, è nato a Capaccio, in quel di Paestum, ma vive a Tremensuoli, frazione di Minturno. Certamente a molti di voi il nome di questo paese non suona nuovo. Infatti Tremensuoli, insieme a San Nicandro Garganico, e a Venafro venera come santo patrono san Nicandro. Ma entriamo subito nel vivo della serata. Presentare Pasquale Maffeo è un’impresa a dir poco ardua, ma tenterò l’impresa con la speranza che lui mi perdoni per l’inadeguatezza e per l’incompletezza.
Prima e dopo la laurea in Lingua e letteratura inglese conseguita a Napoli, presso l’Istituto Orientale, con una tesi sull’Isabella di John Keats poi pubblicata, a parte una parentesi impiegatizia, a parte viaggi europei fatti anche in veste di inviato per la terza pagina, ha diviso la giornata tra insegnamento e letteratura. La sua produzione annovera libri di poesia, romanzi, racconti, saggi critici, biografie, testi di teatro. Ha tradotto classici inglesi. Dirige due collane, una di narrativa breve e una di saggistica letteraria, presso l’editore Caramanica. Collabora al quotidiano Avvenire. È sposato e ha due figli. Dopo una lunga residenza in area modenese, ultimamente è tornato a vivere a Tremensuoli. L’intero archivio della e sulla produzione di Maffeo (opere pubblicate, manoscritti, quaderni, bozze, indagini critiche, recensioni, immagini e materiale promozionale) nell’ottobre del 2008 è stato acquisito dal Centro di ricerca “Letteratura e Cultura dell’Italia Unita” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Tutta la sua produzione in versi è reperibile nel volume Nostra sposa la vita del 2010. In prosa an-novera tre raccolte di racconti, cinque romanzi (di cui l’ultimo uscito, nel 2011, è Il nano di Satana), tre biografie (di Salvator Rosa, Giorgio La Pira e Federigo Tozzi), saggi su autori italiani, una rilettura dei Poeti cristiani del Novecento del 2006. Alcuni testi teatrali – quattro se ne leggono in Voci dalle maree del 2000 – sono stati rappresentati o radiotrasmessi in Italia e in Svizzera. Da segnalare sono le traduzioni dall’area inglese: Wilkie Collins, William Blake, John Keats, Charles Dickens, Christina Georgina Rossetti, Alice French.
Versi e prose di Maffeo si leggono in antologie, strenne e rassegne apparse in diversi luoghi e tempi.
Da notare che molti nomi celebri della letteratura hanno scritto prefazioni per i suoi libri. Ne cito in questa sede solo uno per tutti: Mario Pomilio.
E non solo, tanti hanno pubblicato volumi a lui dedicati, come I picari di Maffeo di Raffaele Bussi del 2012 o Maffeo. Itinerari di ricerca del professor Giuseppe Napolitano (qui presente) del 2006 o ancora Il mondo lirico di Maffeo niente meno che del nostro Vincenzo Rossi del 1995.
Un’aggiornata bibliografia critica si trova in ap-pendice al volume di Rocco Salerno L’oceano, l’altrove in Maffeo poeta del 2009.
Le ultime pubblicazioni sono Voci dal chiostro. Monache di clausura raccontano del 2013 e Jaco-pone da Todi. Frate rovente poeta mordente del 2014, entrambe edite dalla Casa Editrice Ancora.
Ma non vi rubo ancora molto tempo, perché vorrei iniziare a cedere la parola al primo relatore: don Salvatore Rinaldi.
Credo sia superfluo in questo luogo parlare di don Salvatore. Tutti i presenti infatti conoscono il suo vivere quotidiano nella porzione di popolo di Dio affidatagli e le sue attenzioni, per quanto gli è possibile, nei riguardi di ogni persona che incontra. Tutti sanno che è Direttore della Caritas Diocesana, Presidente del Consultorio Familiare “Il Girasole”, Assistente Ecclesiastico del Gruppo Scout AGESCI Venafro 4 e tanto altro. Cosí come tutti i presenti sono a conoscenza delle sue numerose lauree e dei suoi tanti anni da docente universitario e nei licei. Ma pochi conoscono il don Salvatore scrittore. Su don Salvatore scrittore sono stati pubblicati due saggi molto interessanti. Il primo è del professor Amerigo Iannacone (qui presente) ed è pubbicato nella sua raccolta intitolata Testimonianze 2007-2014. Il secondo è della professoressa Vincenzina Scarabeo Di Lullo (anche lei qui presente) ed è pubblicato nel vo-lume Scuola di vita del 2015 che raccoglie 53 saggi di altrettanti autori dedicati a don Salvatore. Sia lo scritto di Iannacone sia lo scritto di Scarabeo sono sinceramente molto interessanti, ma in questa sede non credo sia il caso di leggerli. Basti dire però che don Salvatore ha alle spalle ben una ventina di pubblicazioni. Inoltre dal 2007 tiene la rubrica settimanale “Fede e Società” sul quotidiano Primo Piano Molise e periodicamente pubblica su Il Quotidiano del Molise, Avvenire, Caritas Migrantes, Consultori Familiari Oggi e Molisinsieme. Sue omelie sono raccolte, da Carmen Buono (qui presente) e da me, nei volumi Frammenti di speranza, Ferma il tuo esodo e Modellati dalla tenerezza (in uscita) nella collana specifica “Il nastro e la penna di una voce” delle Edizioni Eva.
A questo punto, credo sia proprio il caso di pas-sare la parola a don Salvatore, che è il padrone di casa. Ma prima di farlo vi rubo solo un altro minuto. C’è un episodio, proprio nel recentissimo volume Scuola di vita che lega don Salvatore a Pasquale Maffeo. Andrea Cecere, infatti, uno dei 53 autori, per descrivere un periodo particolare condiviso con don Salvatore durante l’ultimo anno di seminario, sceglie di usare proprio parole di Pasquale Maffeo, che gli sembravano le piú calzanti. Il paragrafo in questione s’intitola: L’ora del pianto ci rifece umani.
La parola a don Salvatore. Buon ascolto.
Dall'intervento introduttivo di Chiara Franchitti