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Uno spicchio di sole

  • Autore
  • Rita De Magistris
  • Titolo
  • Uno spicchio di sole
  • Collana
  • La stanza del poeta
  • Pagine
  • 64
  • Anno
  • 2015
  • Prezzo
  • € 8,00

Spicchio di sole spacca le nubi

Ormai ha solo l’imbarazzo della scelta, come si dice in questi casi: Rossella de Magistris ha scritto per anni e ha conservato tutto, in vista di un giorno che la convincesse a proporsi come autrice, che la po-nesse – edita e disponibile alla lettura – nel mirino di chi ancora alla poesia attribuisce un ruolo, letterario non solo ma umano. Prima ancora che essere poetessa, lei è infatti umanissima creatura che si offre nelle facce che il tempo le ha dato: co-minciando a sistemare le decine e decine di poesie raccolte nello scorrere della sua esistenza, Rossella ha deciso infatti di mostrarsi come donna, ricca di sé, del suo vivere stesso, della tenace volontà di vivere. E dirsi, certo, poiché scrivendo sapeva bene che prima o poi qualcuno avrebbe letto e scoperto, magari compreso, forse condiviso... la funzione del fare poesia è quella di partecipare e mettersi in comunione.
Il regalo di queste quarantanove poesie è dunque appena un inizio, un primo sorso di vita vissuta e custodita sulla carta. Rossella ha selezionato e ordinato – senza troppo rigore, sembra, ma con la ferma convinzione di rendere manifesta una sua via, nella quale ha percorso i gradini non sempre agevoli del suo andare, costruendo e sperando, aspettando e risolvendo, spesso anche subendo lo schiaffo del tempo e della sorte, l’incomprensione e la delusione degli uomini. Ma comunque avanti, non è tipo da fer-marsi sugli ostacoli: capace anzi di procedere pur nelle difficoltà e nelle intemperie, cui la vita ci spinge contro, anche inconsapevolmente – ma ineluttabile.
Asprezza di toni e leziosità lessicali, durezza di forme, insistite ellissi: la vena lirica qui oscilla tra varie lezioni espressive, ma il tono generale è co-stante, essendo costante l’attenzione che Rossella de Magistris ha posto alle cose della vita, ai sentimenti del prossimo, abituata a tenersi dentro le osservazioni anche se sulla carta si assicurava che rimanessero a futura memoria, anche sua. E poi, adesso che la vita le pare pronta ad una svolta, rinnova il suo patto con il mondo, facendo i conti col passato e dunque catalizzando il brutto e il bello del suo vissuto.
Incastonati nel fluire di immagini e sensazioni, certi versi isolati valgono la bellezza di questo libro: l’autrice si fa qualche volta prendere dal pathos dell’esistenza e ne risente l’armonia di qualche testo – o è da pensare che voglia proporsi proprio come ella stessa sente l’accartocciarsi della foglia esistenziale... Non ha pudore proprio perché non ha più paura di sé. Per evitare che «L’intera vita [sia] pagine scritte, / ma non su scaffale posate, / bensì al fuoco consegnate», bisogna imparare a riconoscerla come una «Giostra senza posa [che] gira come vortice»: l’artificio poetico coglie momenti che si susseguono senza posa e ne registra – spontanea adesione – il valore di e-sempio.
Perciò emergono – segnacoli imprescindibili nel-l’itinerario insieme umano e artistico – i ricordi della paziente tessitura (e delle smagliature, confessate anch’esse) di una complessa femminilità. Così, come uno «Spicchio di sole spacca le nubi», sgorga dal-l’animo afflitto una parola che consola, che riapre e slarga e invita a percorrere di nuovo un sentiero dimenticato, una via sbagliata, una porta troppo a lungo rimasta chiusa. Ecco perché “Cerco” (uno dei testi più belli di questo libro) diventa un modo di essere, un desiderio di andare oltre, di non contentarsi al quia – direbbe Dante: bisogna cercare con la speranza non solo di trovare, ma perché nel cercare stesso è il trovare, la capacità di leggere nelle cose e scor-gervi presenze e significati.
La poesia di Rossella de Magistris, “Gabbiana stanca” che spinge “solinghi pensieri” verso oriz-zonti di sogno, è un bacio di sole, una lacrima di pioggia, un sorriso di alba nuova. Nella parola poetica, l’anima («or nuda a meraviglia») si quieta e il dolore del giorno appare cristallizzato e sopportabile: non è più un “pozzo”, l’animo, in cui celare i pensieri del male; è invece una “risposta condivisa” a chi sia capace, pronto, responsabile, al lettore cui si rivolge infine la musica soave di un palpito e da cui si aspetta però uguale forza d’animo nel decifrare i segni di un sentire comune.
Intanto, sfogliando le pagine che sono il dono di queste poesie, possiamo essere certi che Rossella non ci lascerà: pegno di amicizia, ci offre stille di sua vita – genuine passioni di donna che subisce il fascino della parola poetica più di quanto voglia dominarla forzandone i sensi –, soffre nell’offrirsi scoperta delle difese dietro cui non vuole più difendersi, e vive con noi per essere la vita che vuole. Ci darà ancora notizie di sé, ci vorrà ancora con sé, ci chiamerà a leggere altri quaderni del suo diario, a sfogliare altre pagine del suo grande cuore – e saranno scintille che accenderanno il nostro.

settembre 2015
Giuseppe napolitano

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