Un extraterrestre arriva in una piccola città della terra e vede un incendio. Riesce a capire che sul luogo del disastro sono presenti tre categorie di persone: i pompieri, i proprietari dello stabile andato a fuoco ed i curiosi.
Dopo qualche tempo il nostro extraterrestre si imbatte in un altro incendio e, successivamente, in un altro ed un altro ancora. Osservando attentamente nota che ogni volta i proprietari degli stabili ed i curiosi sono cambiati, e a volte non sono neppure sul luogo, ma i pompieri sono sempre presenti e sono sempre gli stessi. Da ciò deduce: «Ecco, sono i pompieri la causa degli incendi perché, quando ci sono loro, c’è sempre un incendio».
Simile, sostiene Trupiano, è la posizione degli osservatori nella medicina classica: costoro annotano che in quella determinata malattia è sempre presente quel microrganismo e decidono: «Ecco, è lui la causa della malattia». Oppure: se un tumore appare a distanza di alcuni mesi da una prima manifestazione cancerosa, vuol dire che la seconda manifestazione è concatenata con la prima. Vuol dire, insomma, che cellule della prima massa neoplastica sono emigrate in altri distretti dell’organismo dando origine ad una seconda manifestazione e (anche se non esistono studi in cui si possano vedere direttamente le cellule neoplastiche in transito) possiamo considerare “scientifica” l’ipotesi dell’invasione del nuovo distretto e della formazione delle metastasi.
Ma se non accettassimo la teoria classica delle metastasi è evidente che dovremmo considerare le formazioni tumorali successive alla prima come dei nuovi tumori.
Dall’“Introduzione - Psicologia ed oncogenesi: quasi una testimonianza”