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Poesia da tutti i cieli 2014

  • Autore
  • AA.VV.
  • Titolo
  • Poesia da tutti i cieli 2014
  • Collana
  • Premio Poesia da tutti i cieli
  • Pagine
  • 184
  • Anno
  • 2014
  • Prezzo
  • € 16,00

Più o meno di questo tipo è stata la prima reazione di quanti hanno sentito l’idea per la prima volta. Ma noi abbiamo tanti problemi, non riusciamo nemmeno ad imparare l’inglese. Mio figlio lo studia a scuola da anni ed anni, gli ho dovuto pagare vari viaggi a Londra eppure ancora non ci siamo. E poi noi dobbiamo competere nel mondo e lavorare alla borsa di New York.
Tutto questo ed altro ancora hanno detto tanti onesti italiani, che seguono la corrente. E la corrente in questo momento dice: adeguati ai forti. I forti sono gli americani e noi cerchiamo di essere come loro e di parlare la loro lingua. Basta a questi sogni egalitari, come l’esperanto. È una cosa da socialisti e di quelli utopistici.
Ma la speranza in un mondo migliore è difficile da uccidere. In ogni generazione rinasce l’aspirazione a poter vivere in pace ed in giustizia, anche se quelli che fanno la guerra e le ingiustizie, i leoni, sono sempre piú degli agnelli.
Perciò i parlanti di esperanto sono sopravvissuti ad un secolo, il secolo passato, pieno di sangue e di fuoco e nonostante le persecuzioni di tutti i governi nazionalisti, di destra e di sinistra, sono ancora qua ed ancora continuano a proporre la loro soluzione a tutti quelli che dicono: anche nel campo delle lingue e delle culture vale la legge della giungla, il grande mangia il piccolo, l’inglese mangia l’italiano, e già lo sta facendo, tra gli applausi di tutti compresi i mangiati, sostituendosi all’italiano nei corsi di laurea di parecchie università.
Poi ci sono un’altra razza di uomini, i poeti. Anch’essi sono un po’ particolari. Sono persone che amano cogliere il nocciolo delle cose e raccontarle in poche essenziali parole. Anch’essi, nella mia visione, sono degli agnelli, dei giusti.
Alla fine, quindi, malgrado le perplessità iniziali il concorso di poesie in italiano ed in esperanto lanciato da Giuseppe Campolo, una vera forza della natura di iniziative culturali, ha ricevuto un’atten–zione notevolissima, con centinaia di poesie pervenute dall’Italia e dall’estero. Un vero problema per una giuria di una decina di persone, che si è dovuta leggere tutto ed ha dovuto fare una graduatoria, di cui avete il risultato in questo volume, che presenta le migliori cinquanta poesie in entrambe le lingue.
Non avete, perciò, bisogno di conoscere l’esperanto per leggere questo libro, però forse anche voi, che avete in mano questo libro, appartenete alla schiera di coloro che sperano in un futuro piú equo e forse avrete voglia di vedere un momento come è fatto l’esperanto.
Non avrete gli stessi problemi che avete avuto con altre lingue, perché l’esperanto è semplice (solo un cretino metterebbe eccezioni in una lingua fatta per essere semplice), si legge come si scrive (ancora di piú dell’italiano) e non ha problemi di verbi complicati come “se fossero andati, avrebbero visto”, ecc.
Impararlo è facile e non costa. Se siete giovani e mangiate pane e computer, basta cercare in rete la parola esperanto, ed arriverete a dei corsi in rete gratuiti e divertenti.
Se volete un libro vero di carta, una grammatica di esperanto, chiedetela alla Federazione Esperantista Italiana (Via Villoresi, 38, 20143 Milano, feilibri@esperanto.it).
Ma prima finite di leggere questo libro e di riflettere sul significato di una lingua costruita come l’esperanto. È una lingua di tutti e di nessuno. È una lingua che mette tutti su uno stesso piano di parità. È una lingua sostanzialmente contraria al sistema delle lingue imperiali, in cui i parlanti della lingua guida parlano e gli altri ascoltano.

Renato Corsetti

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