Foglio Volante n°1 Anno XXXIII Gennaio 2018
Ci mancava solo il whistleblower
Lo scorso 19 giugno è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto 25 maggio 2017, n. 90, di recepimento della IV Direttiva Antiriciclaggio. A decorrere dal 4 luglio 2017, data di entrata in vigore del predetto decreto, i soggetti destinatari delle disposizioni ivi contenute (tra i quali intermediari finanziari iscritti all’Albo Unico, società di leasing, società di factoring, ma anche dottori commercialisti, notai e avvocati) sono obbligati a dotarsi di un sistema di whistleblowing, l’istituto di derivazione anglosassone per le segnalazioni interne di violazioni. Ora voi mi chiederete che cos’è un whistleblower? Dato che è una cosa ufficiale e dato che la legge non ammette ignoranza, sarà qualcosa che tutti devono conoscere. Purtroppo i termini italiani corrispondenti hanno tutti un significato negativo, e così con il termine inglese si copre la realtà e la si fa diventare bella. In Parlamento, all’indirizzo dell’altrove apprezzato segnalatore di malaffare, è risuonata la parola “delatore”. Cioè, spiega il sito della Treccani, “chi per lucro, per vendetta personale, per servilismo verso chi comanda o per altri motivi, denuncia segretamente qualcuno presso un’autorità giudiziaria o politica”.
Talpa”, per esempio, “fa pensare a casi non certo positivi come le talpe in procura” come spiega Maria Cristina Torchia dell’Accademia della Crusca a ilfatto quotidiano.it. “O gola profonda, che di solito è la fonte anonima di un giornalista (la nuova legge esclude invece l’anonimato, anche se tutela la riservatezza del denunciante, ndr)”. Allo stesso modo, sarebbe quanto meno ingrato ridurre il virtuoso angelo custode del denaro dei contribuenti a un “informatore” – che sa tanto di balordo in confidenza con gli sbirri – o a una “spia”, roba da fucilazione alla schiena. Tanto meno a un “soffiatore” o “spifferatore” – altri termini inclusi nella disamina della Crusca – che sanno un po’ di cartone animato.
Non tutti, però, si arendono senza combattere come noi. I nostri “vicini” linguistici hanno iniziato a utilizzare lanceur d’alerte, denonciateur e informateur (Francia),alertador o denunciante (Spagna), mentre in Germania si utilizza anche Informant. ‘Denunciante/segnalante anticorruzione’, o ‘segnalatore di illeciti’ potrebbero essere equivalenti. Ma per ora non sembra ci sia molto da fare. Le noste classi dirigenti hanno deciso che tutte le cose belle vengono dall’America e sarebbe bene che ce ne rendessimo conto tutti, anche quei pochi illusi che continuano a sostenere che Dante Alighieri è nato a Firenze. Del resto in questo campo le classi dirigenti hanno sempre tradito il proprio popolo a favore dell’invasore. Vi ricordate dei russi, che parlavano in francese e facevano finta di non capire il russo, lingua della plebe? Vi ricordate delle classi superiori indiane che si affrettarono a passare all’inglese?
È successo in tutte le colonie. Non mi sarei mai aspettato che succedesse anche in Italia, che formalmente colonia non è. Beh, tiremm innanz, come disse Amatore Sciesa. Il lavoro di denuncia del Foglio Volante (non di whistleblowing) continuerà: “Di quella umile Italia fia salute / per cui morì la vergine Cammilla, / Eurìalo e Turno e Niso di ferute.”
Speriamo non ci spieghino prima o poi che la vergine Camilla in effetti era Camille, la prima figlia del padrone della Virgin Media, perita in un incidente aereo, mentre Eurialo, Turno e Niso, erano dei baldi fanti di marina di origine ispanica, come si vede dai nomi, morti nel tentativo di portare la democrazia in Irak.
Renato Corsetti
Iridio
(ad Amerigo Iannacone)
Sul tardi lascerai il Caffè
dove attendi Noi,
corpi educati alle Latomie
degli spazi
tra destino e amore,
colto il più bello tra i fiori
del chiaro giorno infinito.
Antonio Vanni
Nuvole
Nuvole bianche,
informi e immense,
in balia del vento
imprevedibile!
I miei pensieri
son come nuvole,
dai colori mutevoli
delle mie emozioni!
rapide s’innalzano su,
nell’etere,
per poi cadere giù,
come mie lacrime!
Le tenui pennellate
dell’Aurora
si fan da parte,
lasciando spazio
all’Occaso rosso
e a cupe fantasie,
quasi preludio
d’un sonno senza fine!
Carla Zulian