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Aspra terra e creazione fertile nell’opera di Domenico Defelice |
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Aurora De Luca |
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L'Albatro |
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152 |
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€ 10,00 |
METODOLOGIA
SI VUOLE, con questo lavoro, dare un contributo alla lettura dell’opera di Domenico Defelice e aggiungere una nuova voce liberamente e in piena consapevolezza delle capacità critiche di cui dispone: di lettrice romantica, appassionata.
Si va alla ricerca di un ‘principio di fondo’: si è rivelato una radice, e, in quanto tale, ben radicato nella terra.
Da tutta una coterie di scritti, pubblicazioni, saggi, let-tere, si propone di ricercare e tirare fuori il volto dell’uomo e il volto del poeta. Infine ci si accorge che i due per lo più coincidono, in quanto entrambi mossi dalla stessa spinta viscerale: l’amore.
Pertanto è l’amore l’angolo di visuale prediletto, amore che, si badi, non è cantato come sentimento elegiaco (che pure avremmo apprezzato) ma piuttosto come ‘partecipa-zione rabbiosa alla vita’. Si è compreso che per Defelice la scrittura poetica, che è quella in cui è piaciuto discendere, è scrittura sociale, conoscenza e rifiuto, adesione e contra-sto, è catarsi della vita.
È venuto, quindi, spontaneo titolare questo lavoro Aspra terra e creazione fertile, avendo ben in mente quel ‘principio di fondo’ esistenziale-poetico del nostro autore: la terra è dura, la vita è di terra; poiché è parso evidente che il legame tra Defelice e la Terra, tra Defelice e la Calabria, è un legame inscindibile, da risultare quasi ineluttabile, tale che le sofferenze dell’una si propagano nell’altro in onde d’urto fortissime. Da tale condizione di sofferenza, fisica e di coscienza, si è distillata la poesia come atto di semina e di inchiostro, così come avviene al contadino che, duramente, zappa la terra di cui conosce ritmi ed essenze, storture e avvallamenti, zone sterili e infeconde, finché da essa non riceve splendide fioriture e frutti genuini.
Nei Preludi non si sonda che questo, una panoramica da più angolazioni che possa restituire un Defelice tridimensionale: le sue origini, i suoi interessi, il suo carattere marcatamente ‘feroce e mansueto’, la sua poesia, la sua prosa, la sua pittura e ci si è valsi delle sue stesse parole, che si è ritenuto essere il nostro ‘principio di fondo’. Sicché è sembrato adeguato presentare una Miscellanea di opere poetiche, con la lettura delle quali mostrare stili e temi, originalità, forme, sviluppi, cambiamenti.
Di seguito l’Amore: sono state messe sotto la sua lente d’ingrandimento quattro opere poetiche, da quella più giovanile a quella più matura e recente. Di queste si è vo-luto – e tentato di – proporre un’analisi, stilistica, tematica e di evoluzione delle forme. Non si è mai tralasciato però l’intento principale del lavoro, quello di restituire un’im-magine più aderente possibile e a tutto tondo dell’autore, e per tanto, nello scendere sempre più a fondo tra le sue pa-role, si sono ricercati l’uomo e il poeta, indagato chi dei due fosse presente e in che misura.
Quel che è certo è che in Defelice Poesia è vita e vice-versa “Vita è poesia”; si è voluto infatti presentare la stessa biografia dell’autore – non certo anno per anno – intessendola con le sue stesse parole, rivelatrici di stati d’animo e concezioni d’esistenza, nonché con le parole di quei critici-scrittori che, prima e meglio di noi, hanno avuto modo di conoscere Defelice, sia personalmente, sia tramite le sue opere.
Per completare il lavoro si è creduto necessario esplora-re il mensile fondato da Defelice nel 1973, «Pomezia-Notizie», che ha compiuto ben 40 anni di vita senza cedere a quella che volgarmente si definisce ‘una crisi di mezza età’. Questo mensile, accompagnato dai Quaderni Letterari Il Croco, è stato un enorme delta di informazioni, in cui è confluita una quantità infinita di articoli e pubblicazioni.
Si stava ricercando il ‘principio di fondo’ di vita e di poesia; si crede di aver trovato qualcosa che lo attesti. Non avendo comunque certezza della bontà di tale impegno e di tali risultati, si è voluto scendere proprio nelle viscere di Defelice, all’interno di quegli epistolari “fraterni”, pubbli-cati con Il Croco. Per lo più si possiedono lettere di risposta e che portano la firma di amici e amiche, scrittori e scrit-trici, ugualmente importanti per il progetto proposto. Ma si possiedono anche alcune lettere manoscritte di Defelice dalle quali non può che risultare chiaramente il suo ani-mo, il suo spirito, la pasta del suo sguardo sulle cose, la sua mente.
In ultimo una passeggiata, una chiacchierata, alcune confessioni, delle saggezze, delle dichiarazioni ispirate, pa-role preziose dello stesso Defelice, per noi che ne faremo inestimabile tesoro.
Insomma, un lavoro assolutamente ‘scapigliato’– come io sono del resto –, appassionato sicuramente, si teme ma-gari caotico, assai pieno di salti e rimandi e citazioni, ma forse improvvisamente organico, limpido, trasparente da vederci attraverso.
Breve astratto dal libro