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I porti dell’anima

  • Autore
  • Giuseppina Scotti
  • Titolo
  • I porti dell'anima
  • Collana
  • La stanza del poeta
  • Pagine
  • 48
  • Anno
  • 2015
  • Prezzo
  • € 8,00


Non l’ha fatto a caso, Giuseppina Scotti (niente succede per caso, in poesia), non ha costruito a caso questa esile raccolta di testi, dando ad essi, a tutti, un titolo morfologi-camente equivalente e disponendoli nell’ordi-ne alfabetico, appunto, dei titoli... Ora possiamo chiederci perché e cercare una chiave logica, oppure seguire il percorso poetico che la poetessa ci offre, facendoci semplicemente guidare sulla strada che ha scelto di percorrere alla ricerca – sembra – di una sua “verità” (ed è il titolo dell’ultimo testo). Una verità che potrebbe poi essere condivisibile, certo, ma è e deve restare la sua proposta, il suo gioco esistenziale.
Manca però la “bontà”, all’inizio, che avrebbe degnamente aperto la silloge – e chi conosce l’autrice, la sua disponibilità e la sua dedizione al mondo dell’arte, sa che è una delle sue più vive qualità. Come lo è del poeta che, se non è buono, non sa darsi, e la poesia è dono.
Si leggono, navigando per questi porti dell’anima, strani accostamenti e addirittura illuminanti coppie di titoli (tanto per rimanere ad esaminare la struttura dell’esile libro, comunque denso, malgrado la scarna offerta): sarà sempre un caso che ci siano affiancate “Felicità” e “Fragilità”, “Incredulità” e “Irrealtà”, “Vacuità” e “Verità”? Dobbiamo pensare che per caso l’iniziale “Complessità” vada a sfociare nella “Verità” finale?
Conoscere Giuseppina Scotti da tanto tem-po (ci incontrammo a Norcia, in una cornice poetica e mistica che subito ci fece amici e confidenti) e ritrovarla, ri-conoscerla in que-ste poesie, è il sigillo della certezza che non muta verso: con lei si va dritti al cuore, sem-pre, in un abbraccio di freschezza e bel-lezza, poiché bella e fresca è sempre la sua maniera di esprimersi.
Della poesia di Pina so tutto; nel tempo ne ho scritto e parlato, presentando alcuni dei suoi libri... il bello di questa nostra amicizia è nell’essersi mantenuta curiosa di noi, nell’aver conservato, nei lunghi anni che passano e pure ci spingono a porti diversi, la voglia di sapere le nostre cose e scambiarcene le impressioni poetiche avute in sorte.
I porti dell’anima sono quelli in cui la vita ci sospinge, a volte facendoci sbattere sul molo, incauti o distratti, a volte fortunati se ci attende un amico o un’anima buona con una lanterna nella notte buia...
Un “ciottolo lanciato a perdersi nel vuoto” è l’avventura del vivere (in “Felicità”), un dado che non smette di volteggiare facendoci ansiosi di conoscere il verdetto: la poesia scruta oltre il nostro sguardo quotidiano e vaga in cerca di approdi in cui rifugiarci.
Il dubbio è in fondo la vita stessa (come dice Pina, in “Spiritualità”): non c’è bisogno di scomodare i filosofi, ma è proprio la capacità di farsi domande sull’esistere che ce lo rende amico, e il poeta è anche capace di darsi risposte, di vincere quel dubbio e conquistare una sua ragione, una dimensione in qualche misura soddisfacente.
Se si volesse evidenziare qualche tema, le molle che spingono l’arte in versi di Giuseppina Scotti, qui troveremmo un intimo scatto, “in impeto di sentimento costruito dal nulla” (“Nullità”), verso un cielo più puro, un bene più raccolto, “in nudità d’anima immersa in pensiero divino” – per festeggiare una ricorrenza anagrafica importante (non si dice l’età di una donna, ma di un poeta sì), non si poteva fare un regalo più importante: questa silloge di versi è uno dei vertici nella produzione poetica di Pina, e avermela affidata per questa nuova collana della stanza del poeta è ancora un segno forte della nostra amicizia, del quale la ringrazio, augurando a lei un sereno anno e ai lettori di cogliere insieme a lei la tangibile manifestazione della sua generosa interpretazione dell’essere donna e poeta.

Giuseppe Napolitano
20 maggio 2015

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