- Autore
- Titolo
- Collana
- Pagine
- Anno
- Prezzo
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Donatella Mambrini |
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Ridi con gli occhi |
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La stanza del poeta |
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88 |
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2015 |
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€ 10,00 |
Un'opera necessaria
«Un’opera contro natura, una di quelle cose che non si dovrebbero fare, eppure è un libro necessario, non soltanto perché così l’hanno sentito gli autori, ma proprio perché doveva esserci, era giusto che il lavoro di una vita fosse degnamente ricordato. E peccato che quella vita sia stata così crudelmente breve, da impedire a quel lavoro di essere apprezzato ancor più di quanto già lo fosse; peccato che sia toccato ad altri, ai genitori, il compito di mettere insieme i cocci e ricostruire una vita precocemente spezzata. Ecco perché è contro natura: tocca ai figli narrare la storia dei padri, non viceversa! Se accade, l’opera di ricostruzione è partico-larmente dolorosa, certo più di quanto lo sia quella di un figlio che racconta le vicende pa-terne».
Così scrivevo, anni fa, quando mi trovai a condividere il dolore degli amici Georges e Nicole (poeti francesi) per la perdita del loro figlio, manifestato in un libro, Le mouvement interrompu, costruito senza retorica e senza lacrime – ma solo apparentemente, poiché il pianto di un genitore per la morte immatura di un figlio non ha bisogno di mostrarsi esteriormente, poiché segna intimamente e si trasmette intimamente.
Quando l’amica Pina Scotti mi ha proposto per la pubblicazione lo scritto della signora Mambrini, ebbi un momento di esitazione: non mi piacciono i racconti, nemmeno proposti in forma poetica, se vogliono solo partecipare un dolore privato e chiedere sollievo al dolore, come direbbe Dante: per aver compagni al duolo.
Lessi quindi con cautela, ma fui subito preso da come il lavoro era composto e presentato. Mi sembrava un dossier, contenendo infatti non solo le pagine materne dedicate al figlio scomparso, ma le lettere e persino gli sms di amici del ragazzo, in primis della fidanzata, e inoltre articoli di giornale ed altre testimonianze. Senza retorica, senza compiacimento per un dolore che doveva rimanere privato, ma era necessario che si facesse dono per chi potesse comprenderne lo strazio.
Ne scaturisce, del povero Francesco strappato dal mare alla vita a soli 27 anni, un ritratto umano e letterario insieme, poiché infine il ragazzo emerge in queste pagine come il personaggio di una storia più grande di lui: diventa figura di sé. Donatella Mambrini, dopo aver dato la vita a un figlio che duramente la sorte le strappa, lo rimette in vita – e senza più il rischio di perderlo – nelle pagine di un libro che ormai le farà compagnia per sempre, tenendola anche vicina a tutti coloro che ebbero amicizia e affetto per quella sua creatura e non ebbero il tempo di curarlo di più.
C’è molta poesia, in definitiva, in queste pagine, ed è perciò che Ridi con gli occhi... è accolto in collana pur essendo un racconto in prosa articolato come un’inchiesta giornalistica. La poesia sta nel cuore di una mamma che ha voluto aprirsi ai lettori e sta certo nel cuore dei lettori che della mamma di Francesco vorranno leggere le parole contro natura che ha dovuto pronunciare per liberarsi, un po’, soltanto un po’, di un peso insostenibile.
Giuseppe Napolitano
settembre 2015